Economia circolare ed energia: qual è il rapporto e quali le prospettive?

ASM SET 7/lug/2020
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Se l’obiettivo è quello di mettere in atto un’economia pensata per potersi rigenerare da sola (come da definizione di Ellen MacArthur), non sorprende scoprire che il primo dei cinque pilastri dell’economia circolare sia quello relativo agli input circolari.

In questo senso, il nuovo modello economico ci permette di produrre e utilizzare beni e servizi che abbiano origine da fonti rinnovabili o riciclate.

Economia circolare ed energia, infatti, sono strettamente collegate e ora come non mai è fondamentale che questo binomio si rafforzi e diventi indissolubile.

Come abbiamo visto in precedenza uno dei principali problemi dell’economia di tipo lineare, cioè quel modello produttivo che abbiamo adottato dalla rivoluzione industriale ad oggi, è quello di attingere in maniera incontrollata e, ormai, insostenibile dalle risorse naturali del nostro pianeta.

Questo uso eccessivo delle risorse del pianeta è più evidente nel settore dell’energia. 

La nostra dipendenza dall’energia è una delle principali sfide che dobbiamo affrontare come risultato della nostra crescita attraverso l’economia lineare. 

L’energia è stata il motore dello sviluppo delle nostre economie, e finora quasi tutta l’energia prodotta e utilizzata proviene dalla combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas. 

Dopo anni di sfruttamento intensivo e distruttivo, secondo stime basate sui dati della CIA, le nostre risorse fossili dalle quali produciamo quotidianamente tonnellate di carburanti, potrebbero terminare entro i prossimi 50 anni.

Inoltre sappiamo che questi combustibili, pur essendo dei fantastici serbatoi di energia, hanno degli effetti collaterali

Le sostanze inquinanti che rilasciano sono nocive per la vita umana, animale e vegetale sia a livello locale che su scala globale, considerando inoltre che i gas serra che rilasciano stanno causando un cambiamento climatico che mostra effetti profondi e che rischiano di diventare irreversibili.

Te l’abbiamo già detto, no? È sufficiente l’aumento di solo 1,5 gradi della temperatura terrestre per provocare lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento vertiginoso dei mari e la distruzione del permafrost con conseguente rilascio di tonnellate di co2.

Il binomio economia circolare – energia, in questo contesto, è fondamentale per il raggiungimento di due obiettivi:

  • La decarbonizzazione del consumo energetico, che è uno dei principali responsabili dell’emissione di anidride carbonica e veleni nell’aria;
  • La riduzione dello sfruttamento delle risorse fossili e non rinnovabili, che hanno il duplice svantaggio di essere inquinanti ed esauribili.

Economia circolare ed energia, dalle fonti fossili a quelle rinnovabili

Nonostante i vari avvertimenti, le manifestazioni in piazza e l’impegno da parte di alcuni dei protagonisti del panorama economico mondiale, risultiamo ancora fortemente dipendenti dai combustibili fossili. 

Segno evidente che non tutti sono consapevoli di ciò che questo comporta.

Un passaggio concreto all’economia circolare e all’adozione dei suoi principi cardine è possibile soltanto se cambiamo la nostra mentalità. 

La rivoluzione, infatti, deve partire dalla testa.

In questo senso, è necessario scardinarsi dall’idea che le fonti di energia pulita siano troppo costose e poco competitive sul mercato, così da dissociare la crescita economica dall’uso delle risorse fossili e dalle emissioni di gas serra.

Non è il risparmio il primo passo fondamentale. Servono innanzitutto soluzioni energetiche all’avanguardia che consentono ai produttori di energia di ridurre le emissioni di carbonio e salvare il pianeta dal disastro ambientale.

Il passo più ovvio è quello di passare dai combustibili fossili all’utilizzo di energie rinnovabili per produrre energia e calore, e sostituire la benzina e il diesel in favore di carburanti verdi. 

Abbiamo già fatto registrare qualche progresso significativo in questo senso. 

Infatti, mentre l’energia eolica e solare diventano più accessibili anche a livello economico, anche i veicoli elettrici si stanno rapidamente diffondendo. 

Bloomberg New Energy Finance ha stimato che dal 2009 al 2018 il costo dell’energia proveniente da fonti rinnovabili è drasticamente calato, così da permetterne l’accesso a tutti.

Ad esempio, per il fotovoltaico solare si registra un crollo del 77%, per quello eolico del 38%, mentre il costo delle batterie agli ioni di litio è sceso da 1.000 dollari per kWh a 209 dollari per kWh nel 2017. 

Nel frattempo, il numero totale di veicoli elettrici venduti ha raggiunto i 4 milioni nell’agosto 2018 e le vendite stanno accelerando rapidamente. 

Ci sono voluti cinque anni affinché le vendite di veicoli elettrici raggiungessero 1 milione, mentre il quarto milione ha richiesto solo sei mesi.

Ma al di là della semplice sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinnovabili, c’è un percorso che tutte le aziende possono intraprendere per incrementare la crescita economica senza far sprofondare il mondo nella povertà e distruggendo via via l’ambiente.

La soluzione è attuare i principi dell’economia circolare.

Economia circolare ed energia pulita: le soluzioni per produrre energia alternativa

Nel rapporto Circular Economy in the Energy Industry, Deloitte Finland, una delle principali aziende impegnate nella promozione dell’economia circolare, ha affermato che

L’energia è una parte essenziale di un sistema economico sostenibile, in quanto permette il riutilizzo dei materiali.”

L’economia circolare nell’industria energetica è promossa dalla cooperazione tra industrie e aziende, così come dai servizi che riducono il consumo complessivo di energia.

L’innovazione tecnologica può darci una mano non indifferente, quindi, ma è la collaborazione e la condivisione tra i settori che fa la differenza. 

Solo in questo modo, infatti, è possibile creare un valore condiviso nell’affrontare i problemi che affliggono il nostro ecosistema.

Molte di queste soluzioni energetiche a basse emissioni di carbonio, infatti, sono intersettoriali e richiedono la collaborazione di più comparti spesso apparentemente distanti tra di loro.

È il caso dell’energia prodotta dai rifiuti.

Leggi anche: Economia lineare e circolare: principali differenze

Da rifiuti organici a energia e Co2 pulite e rinnovabili

Se in Italia ci siamo meritati la prima posizione tra le 5 maggiori economie europee sulla base dei parametri di sostenibilità e riciclo, un motivo ci deve essere.

È italiana, infatti la prima azienda ad aver messo a punto un processo di trasformazione dei rifiuti organici in biometano che sia, al tempo stesso, in grado di estrarre, separare e purificare Co2 per il riutilizzo nell’industria alimentare.

L’innovativo metodo è stato elaborato dai ricercatori dell’Istituto per la Tecnologia delle membrane del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Itm) di Rende, in Calabria, e applicato a livello industriale presso la Montello S.p.A. in Lombardia.

Secondo John Jansen, il responsabile del gruppo di ricerca del Cnr-Itm, esistono due possibilità per ridurre l’emissione di Co2 per la produzione di energia.

La prima è quella di utilizzare fonti di energia rinnovabili non inquinanti, come quella solare, eolica e idrica oppure i biogas, in sostituzione a quelli prodotti con i combustibili fossili.

La seconda è quella di recuperare la Co2 rilasciata dalla trasformazione della materia nei comparti industriali e fare in modo che non venga immessa nell’atmosfera.

Il progetto è stato in grado di accorpare le due attività in un unico processo, grazie anche alla collaborazione con Tecno Project Industriale. 

Impianto di Biogas Montello S.p.A. – Credits: www.montello-spa.it

Nel processo, i rifiuti organici vengono lavorati per diventare biogas, una delle nuove fonti di energia rinnovabile. Contemporaneamente, dei filtri estremamente sottili chiamati membrane separano e purificano la Co2 per un successivo utilizzo in ambito industriale.

Possiamo ammirare, quindi, come la collaborazione tra più aziende sia diventato il punto di forza del progetto, che si basa sui principi produttivi promossi dall’economia circolare.

Il rifiuto è diventato materia utile a nuova produzione e la sua trasformazione ha contribuito al rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema.

Leggi anche: storie di economia circolare

La questione energetica in Italia

La produzione di energia e la sua distribuzione sono elementi rilevanti nella supremazia delle nazioni.

Il rapporto produzione – esportazione è direttamente proporzionale all’importanza politica di un paese e al suo controllo sullo sviluppo economico.

In questo, la nostra bella Italia risulta un po’ in difetto rispetto al resto dei paesi più industrializzati, se prendiamo in riferimento i processi economici lineari.

L’economia circolare e i suoi principi di sostenibilità e riciclo delle risorse, al contrario, possono offrire un’incredibile opportunità al nostro paese attraverso la promozione di un mix energetico nella nostra economia.

Benché l’Italia abbia scarsa disponibilità di fonti fossili e, pertanto è uno dei paesi che importa regolarmente petrolio e gas dall’estero, ha enorme disponibilità di risorse rinnovabili come quella solare, oltre a vantare il primato di riciclo dei rifiuti che può sfociare in produzione di biogas.

In questo modo, producendo maggiori quantità di energia da fonti rinnovabili, è possibile ridurre la quantità di energia importata con conseguente diminuzione di costi politici.

Infine, una riforma dell’industria italiana in riferimento ai principi di circolarità, permetterebbe di trarre vantaggio dall’importante capitale umano di cui siamo ricchi.

Il Belpaese vanta un gran numero di ricercatori ed esperti in tecnologie che fuggono dall’Italia per mettere le loro competenze al servizio di altri paesi, per il semplice motivo che la nostra nazione investe ancora troppo poco in ricerca e innovazione ed è difficile trovare adeguate opportunità professionali.

La soluzione, quindi, è che l’industria italiana adotti un modello che si occupi della transizione energetica a 360 gradi, in modo da limitare le importazioni ed esportare nel resto del mondo energia, tecnologia e ideali di sostenibilità.

Leggi anche: Economia circolare ed energie rinnovabili

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