Effetto serra naturale? Differenze tra quello naturale e antropico

ASM SET 16/apr/2021
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C’era una volta…un gruppo di alieni che sbarcò (per caso o per sbaglio) su un pianeta di una bellezza disarmante. Appena presero contatto col suolo nella loro memoria vennero archiviate le informazioni utili, una storia lunga 4,5 miliardi di anni. Un fatto suscitò in questi esseri particolare interesse: l’effetto serra naturale.

Il gruppetto capì immediatamente, data la super-intelligenza di cui erano forniti, che gli esseri umani (abitanti del pianeta) avevano lavorato a calcoli molto complessi.

Il pianeta stava vivendo un “momento particolare” della sua esistenza. Una fase piena di alti e bassi in cui l’effetto serra antropico non l’aiutava a stare meglio.

Siccome la loro super intelligenza era anche emotiva (nell’archivio era rimasto particolarmente simpatico Daniel Goleman) pensarono di poter dare una mano…

…riuscite ad immaginare cosa chiedereste?

Quale sarebbe l’appoggio concreto di cui tu avresti bisogno all’epoca della transizione ecologica?

Qual è il supporto di cui necessitiamo in quanto cittadini del mondo, alle prese con la decarbonizzazione?

Siamo così indaffarati, in un sacco di lavori, che l’unica cosa in cui spera la maggior parte delle persone è: avere tempo!

Tempo per stare in famiglia e da dedicare alle nostre passioni. Momenti per leggere un libro o da condividere con qualche amico.

Tempo per…attuare piccole strategie nel combattere le emissioni co2.

Per questo scopo, in particolare, non c’è bisogno di etichettarci come ambientalisti e stravolgere la vita. Si fa quel che si può, e con grande orgoglio!

Guardandoci dall’alto, non gli alieni, ma la Nasa o i satelliti europei, scattano fotografie interessanti sulla nostra condizione.

Ci vengono forniti strumenti utili a comprendere: per chi desidera essere informato e per quelli che lavorano alla salvaguardia dell’ambiente.

Tra tutte, c’è un’istantanea della pianura padana che ha fatto scalpore. Sintesi perfetta della questione effetto serra naturale e antropico.

L’effetto serra è un fenomeno naturale?

Assolutamente sì. L’effetto serra naturale si verifica quando alcuni gas, noti come gas serra, si accumulano nell’atmosfera terrestre.

Tra i gas serra più conosciuti possiamo includere: l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), l’ozono (O3) e i gas fluorurati.

Questi permettono alla luce del sole di brillare sulla superficie terrestre e alcuni di essi (come l’ozono) intrappolano il calore.

Il calore viene riflesso dalla superficie all’interno dell’atmosfera terrestre. Ma possiamo immaginare i gas come le pareti di vetro “per una serra”. Quindi il nome, gas serra.

Come descritto nel precedente articolo sull’effetto serra, secondo gli scienziati, la temperatura media della Terra scenderebbe da 14˚C a -18˚C senza l’effetto di questi gas naturali.

Quando parliamo di effetto serra naturale, infatti, ci riferiamo all’azione di gas che provengono da fonti incluse nell’ecosistema terrestre. Per esempio, noi, gli animali e le piante rilasciamo anidride carbonica quando respiriamo.

Anche l’evaporazione aggiunge vapore acqueo importante per l’atmosfera

Il metano viene rilasciato naturalmente dalla decomposizione, in ambienti umidi o con poco ossigeno, come le paludi (e le discariche, che però sono artificiali).

I vulcani, sulla terraferma e sotto l’oceano, rilasciano gas serra.

Poi, ci sono altri fattori che contribuiscono ai cambiamenti climatici naturali. Questi sono determinati:

  • dall’inclinazione assiale della Terra intorno al sole
  • dall’emissione dell’energia solare
  • dai cicli naturali di raffreddamento e riscaldamento degli oceani
  • dalla costante variabilità dell’attività vulcanica.

Un altro elemento da considerare sono gli avanzamenti e i ritiri glaciali.

Negli ultimi 650.000 anni, ci sono state circa sette ere glaciali, la più recente è terminata più o meno 12.000 anni fa.

Da allora, la Terra ha sperimentato solo un’avanzata glaciale “la piccola era glaciale” (dal XVI al XIX secolo).

Anche se i fattori naturali hanno un certo effetto sul riscaldamento del globo, non sono paragonabili a quelli indotti dall’uomo.

Effetto serra naturale, cambiamento climatico antropogenico e riscaldamento globale

Il clima della Terra, dunque, è sempre stato guidato dal rapporto tra quantità di energia in entrata e in uscita.

Senza l’influenza dell’uomo la Terra segue i suoi cicli naturali, che guidano anche il clima. Cicli climatici naturali che si sono verificati e continuano a verificarsi.

Il tanto discusso “cambiamento climatico” riguarda qualsiasi cambiamento che si verifichi nel clima del pianeta. In modo permanente o per lunghi periodi di tempo.

Da qualche tempo, però, è il risultato cumulativo di due fonti correlate: il cambiamento climatico antropogenico e il cambiamento climatico naturale.

Il cambiamento climatico e l’effetto serra naturale vengono spesso confusi. Come fossero fenomeni causati unicamente dall’uomo.  

Questo perché quando il livello dei gas aumenta, aumenta anche la temperatura della Terra e ci ritroviamo in stato di allerta. Così tendiamo a sintetizzare tutto, forse per comunicare più velocemente.

In effetti, parlare di aumento della temperatura media della Terra, significa quasi sempre dibattere sul modo in cui contribuisce l’attività umana.

Il modello energetico Sapiens ha, tra gli effetti macroscopici, quello di produrre quantità esorbitanti di anidride carbonica ed altri gas inquinanti. Così alimentiamo il motore dell’effetto serra artificiale e quindi ci troviamo ad occuparci del cambiamento climatico.

O meglio, a preoccuparci del riscaldamento globale.

Effetto sera antropico

Allora, proviamo a distinguere. L’effetto serra naturale (dovuto esclusivamente a cause naturali) viene chiamato anche GW, Global Warming. L’effetto serra indotto dall’uomo, invece è detto AGW (Anthropic Global Warming).

Il riscaldamento globale e l’effetto serra antropico, vengono quindi definiti misurando l’impatto umano (riferito a clima e inquinamento) sul pianeta.

Impatto direttamente collegato alla quantità di combustibili fossili bruciati. All’energia non rinnovabile, all’alterazione del territorio per un’agricoltura affatto sostenibile, alla deforestazione…

Risultati evidenti del cambiamento climatico antropogenico sono: l’aumento generale del livello del mare, l’aumento della temperatura, lo scioglimento delle lastre di ghiaccio e dei ghiacciai. L’aumento degli eventi estremi come gli uragani, che diventano più forti, e l’acidificazione degli oceani.

È vero che gli oceani si innalzano naturalmente con lo scioglimento dei ghiacciai e delle coperture nevose. Tuttavia, rispetto al secolo scorso, il tasso di innalzamento si sta avvicinando al doppio.

Il “Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici” afferma che il livello globale del mare è aumentato di circa 1,8 millimetri all’anno dal 1961 al 1993, e di circa 3,1 millimetri all’anno dal 1993.

Andando a ritroso, dalla rivoluzione industriale c’è stato un picco nei livelli di temperatura e nelle influenze sul clima.

Dalla fine del ‘700 e l’inizio del 1800, l’uomo ha rilasciato nell’atmosfera grandi quantità di gas. A quel tempo nessuno sapeva cosa volesse dire energia sostenibile!

Oggi, purtroppo, la quantità di CO2 nell’atmosfera supera di gran lunga quella (in equilibrio col sistema terra) degli ultimi 650.000 anni. È salita alle stelle nell’ultimo secolo.

Si stima che le emissioni, conseguenti l’effetto serra artificiale, siano aumentate del 70% tra il 1970 e il 2004. Le emissioni di CO2 di circa l’80%, solo in quel periodo.

Ed è tutt’ora l’energia non rinnovabile, prodotto della combustione dei fossili, a determinare una massa consistente di anidride carbonica. Fatidico gas che intrappola il calore.

Effetto serra naturale e antropico: perchè aumentano i gas serra?

La maggior parte dell’anidride carbonica con cui nutriamo l’effetto serra antropico proviene dalla combustione dei fossili.

Come?

Auto, trasporto su gomma, treni e aerei, si muovono nella gran parte dei casi grazie ai fossili.

In casa, anche i più moderni sistemi che utilizzano un mix di energia rinnovabile e fonti alternative devono spesso fare ricorso al petrolio.

Un altro modo in cui gli esseri umani rilasciano CO2 nell’atmosfera è tagliando le foreste, perché gli alberi contengono grandi quantità di carbonio.

Le persone aggiungono metano all’atmosfera attraverso l’allevamento del bestiame, le discariche, l’estrazione del carbone e la lavorazione del gas naturale.

I gas fluorurati (clorofluorocarburi CFC, idroclorofluorocarburi HCFC e idrofluorocarburi HFC) derivano soprattutto dalla fabbricazione di prodotti per refrigerazione e raffreddamento.

Da certi processi di fertilizzazione agricola produciamo protossido di azoto.

Il grande smog di Londra (1952)

Per capire di cosa sono capaci i gas serra artificiali, uniti all’effetto serra naturale, possiamo fare riferimento a qualcosa che è accaduto circa un secolo fa.

Durante il XIX secolo e all’inizio del XX una fitta nebbia scendeva spesso su Londra, al punto che tutti sapevano di questo particolare fenomeno. Era la conseguenza dell’inquinamento dovuto all’incalzante urbanizzazione.

Le emissioni delle fabbriche mescolate al fumo dei fuochi domestici causò un avvenimento per il quale venne coniata, appositamente, la parola “smog”.

La coltre di nebbia densa e maleodorante che avvolse Londra dal 5 al 9 dicembre del 1952 fu una catastrofe ambientale che ricordiamo come: il Grande smog.

Ricerche recenti hanno stimato che il fenomeno provocò 12.000 vittime e 100.000 malati in condizioni gravi.

All’inizio il governo fece resistenza, ma negli anni successivi fu istituita una legge che servì per la riduzione delle emissioni.

Accadde il 5 luglio del 1956. Venne promulgato il Decreto Aria Pulita (Clean Air Act) dal Parlamento del Regno Unito, approvato dalla regina Elisabetta II.

Il Grande smog, oltre ad essere il peggior evento d’inquinamento nella storia del Regno Unito, è ritenuto di fondamentale importanza in termini di impatto scientifico. Essenziale per la percezione della popolazione nei confronti dei danni dell’inquinamento.

Inoltre, il Decreto è uno tra i primi atti legislativi attraverso cui ci siamo occupati dei gas serra artificiali e dell’inquinamento dell’aria. Viene considerato una pietra miliare nella storia del movimento ecologista nel 900.

Perciò nel 2016 un gruppo di ricercatori internazionali, pubblicò uno studio che spiegasse il processo chimico avvenuto. Da sostanze inquinanti a “nebbia densa e maleodorante”, letale per migliaia di persone.

Il dato più rilevante ci informa del fatto che, a causa di determinate condizioni nell’atmosfera, un fenomeno come il Grande smog di Londra potrebbe ripresentarsi. I luoghi adatti, naturalmente, sono le città inquinate.

Effetto serra naturale e antropico in Pianura Padana

L’anno scorso la Repubblica (non solo) hanno pubblicato svariati articoli dedicati al legame tra lockdown mondiale e calo delle concentrazioni di gas in atmosfera. Quindi non si parlava di effetto serra naturale.

Ci si riferiva al fatto che l’attività umana in standby aveva dato una “ripulita” all’aria.

Nonostante questo, il record di polveri sottili nella Pianura Padana continuava a non lasciare scampo.

Secondo gli esperti intervistati da Repubblica:

“Dipende dai movimenti di masse d’aria, un fenomeno che non ha a che fare con i cambiamenti climatici”

Una tra le prime cause dell’inquinamento in Pianura Padana riguarda le condizioni climatiche e geofisiche peculiari di quella zona.

Per la sua “posizione”, le emissioni dovute all’effetto serra naturale non si disperdono facilmente, anzi, avviene l’esatto contrario. Per questo motivo le rilevazioni e le foto danno molto spesso risultati rilevanti.

Un’immagine del 2019 mostra l’inquinamento padano visto dal satellite. Le emissioni prodotte sono il risultato del ciclo dell’azoto causato dalla vegetazione spontanea (effetto serra naturale) ma anche conseguenza di:

  • colture con concimazioni NPK
  • letame degli allevamenti intensivi
  • emissioni dei motori diesel
  • fumi industriali

Altre foto, l’anno successivo, raccontano ancora della concentrazione di sostanze inquinanti. Ma tra gennaio e l’11 di marzo in Italia è avvenuto qualcosa di incredibile.

Come accennavamo sopra e conferma il professor Badellino (Cofondatore di 3Bmeteo), si inizia a notare:

“una drastica riduzione dello smog ed in particolare del diossido di azoto sui grandi centri urbani, soprattutto sulla Pianura Padana.”

Secondo il lavoro dei meteorologi gli inquinanti sono rimasti elevati fino a febbraio, per la persistente area di alta pressione, che impediva rimescolamento dell’aria e dispersione degli inquinanti.

Quindi spiega:

“Dopo le misure restrittive adottate dal governo per il Coronavirus e al conseguente brusco calo del traffico, la situazione è andata vistosamente migliorando.”

Effetto serra naturale: tutelare la natura e la nostra salute

In Italia l’inquinamento atmosferico è un problema. Le cause sono da attribuire non tanto all’effetto serra naturale… Secondo alcune ricerche (Oms) lo smog nel 2005 arrivava a causare:

  • 3.500 morti l’anno
  • 30mila attacchi di asma nei bambini
  • 31mila bronchiti acute nei giovani al di sotto di 15 anni.

Una decina di anni dopo, in uno studio pubblicato su Lancet, siamo primi in Europa per mortalità da smog.

L’Agenzia europea per l’ambiente afferma che l’esposizione a particolato (che è cancerogeno), biossido di azoto e ozono troposferico, è costata la vita (solo in Italia) a 76.200 persone in un anno.

Bisogna sapere che nell’ area urbana l’ozono si forma e si trasforma con grande rapidità. Le principali fonti dei suoi composti precursori sono: veicoli, riscaldamento civile e produzione di energia.

Dunque, se cambia il clima, cambiano anche gli habitat.

Gli animali adattati a un certo habitat vengono minacciati, ma anche le persone.

Molte popolazioni dipendono dalla frequenza delle piogge per colture specifiche, abbigliamento e commercio.

Quando cambia il clima di un’area, quindi, gli abitanti potrebbero non essere in grado di usufruire del raccolto da cui dipendono per sopravvivere.

Le malattie tropicali possono estendersi in aree temperate se le temperature aumentano.

E le epidemie hanno campo libero soprattutto nei luoghi in cui gli ecosistemi vengono inquinati.

Gli scienziati concordano sul fatto che dovremmo ridurre la quantità di gas rilasciati per abbattere l’effetto serra antropico e le sue conseguenze.  

Suggeriscono di:

  • guidare meno, usare trasporti pubblici, fare carpooling, camminare e andare in bicicletta
  • volare meno, perché gli aerei producono enormi quantità di gas serra
  • ridurre, riutilizzare e riciclare (le 3R dell’energia circolare e sostenibile)
  • piantare un albero!? Assorbe Co2
  • usare meno elettricità
  • mangiare meno carne, evitando allevamenti intensivi (produttori di metano)
  • sostenere fonti di energia rinnovabile, che non bruciano combustibili fossili.

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