Green Building: definizione, esempi, vantaggi
Costruire il presente, imparare dal passato e guardare con amore al futuro? Ecco apparire davanti ai nostri occhi un nuovo tipo di edificio. Lo hanno battezzato con un nome inglese: Green Building.
Non poteva essere altrimenti, è un cosmopolita!
Un cittadino del mondo.
Il melting pot “in carne ed ossa” della bioarchitettura.
Gli edifici verdi mettono al bando il consumo energetico scriteriato, lo sfruttamento incontrollato delle risorse e l’emissione di sostanze dannose (per tutto e tutti).
Se c’è qualcosa di positivo da trarre, osservando quanto è accaduto nell’ultimo secolo, possiamo effettivamente riferirci all’innovativo ciclo costruttivo, che oggi è basilare per l’architettura.
Negli ultimi due decenni in particolare, gli architetti e i costruttori hanno cercato di rendere sempre più verdi i loro progetti.
Hanno escogitato soluzioni per risparmiare acqua qui, ridurre l’elettricità lì…e coloro che aggiungevano più di qualche “pennellata verde” hanno richiesto la certificazione del Green Building Council (GBC).
In alcuni casi l’hanno anche ottenuta.
Gli sforzi sono stati lodevoli. Nel frattempo, grazie a questi, abbiamo lanciato l’industria dell’edilizia verde come la conosciamo oggi.
Proprio com’è giusto che sia all’epoca della green economy…
È solo l’inizio di un sogno!?
Di fatto, il giorno in cui inizieremo a costruire nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo, è già arrivato.
Per ogni green building che nasce (o adattiamo allo scopo), l’obiettivo di “educarci” e valorizzare l’ecosistema è raggiunto.
Green Building: esempi da visitare, o almeno ammirare
Prima di ogni altra spiegazione, da dare certamente per chiarire il concetto che sta dietro ad un green building, visitiamone qualcuno.
In Germania, lo studio Splitterwerk Architects e la società di ingegneria Arup hanno dato alla luce BIQ.
Un green building naturale, efficiente e unico. Forse, entrando dalla porta principale non potrete rendervene conto ma BIQ, stabilisce nuovi standard nel mondo.
Provate comunque ad immaginarvi in una sorta di visita guidata con gli ingegneri.
Arup è abituata a pensare fuori dagli schemi. Sarebbe divertente oltre che interessante.
BIQ è un edificio residenziale di 15 unità. La facciata rivolta a sud supporta file di pannelli di vetro, chiamati bioreattori, che sono riempiti di alghe.
Queste sono incoraggiate a crescere con un flusso costante di acqua e nutrienti.
Le alghe aiutano a isolare l’edificio, a fare ombra e a ridurre il rumore.
Quando sono mature, vengono aspirate e fermentate in loco, per produrre bio-gas.
Il gas viene poi bruciato per generare l’acqua calda dell’edificio.
I ricercatori di tutto il mondo hanno lavorato sul “potere delle alghe” per decenni.
Crescono velocemente e hanno esigenze limitate di nutrimento e di spazio. Quindi offrono svariati vantaggi rispetto ad altre colture.
BIQ, è un esempio meraviglioso di quella essenziale commistione tra scienza e arte che oggi supporta la bioarchitettura.
- Leggi anche: Energia rinnovabile in Germania: Energiewende
Green Building Italia
Per chi fosse dalle parti di Milano, invece, sarà facile riconoscere il “complesso” green building della città mitteleuropea.
L’opera si trova ai margini del quartiere Isola, ha vinto varie competizioni e si chiama: Bosco Verticale.
L’architetto che lo ha inizialmente immaginato, Stefano Boeri, lo ha definito:
“Una casa per gli alberi abitata dagli uomini”.
Si tratta di due grattacieli gemelli, quasi oscurati dal verde grazie a balconi che possono sostenere 900 alberi.
Quindi, un complemento lussureggiante di arbusti e altre piante. Nel totale la vegetazione dovrebbe essere approssimativamente uguale a 10.000 metri quadrati di foresta.
L’architetto spera che le torri possano fornire un habitat per la fauna urbana, oltre a produrre ossigeno e contrastare parte dell’inquinamento di una città piena di smog.
David Bergman, con il suo background che unisce architettura, ecodesign, economia e politica ambientale in Sustainable Design, scrive che alcuni dei designer di oggi stanno:
“fondendo il biologico con l’architettura moderna, abbattendo la vecchia divisione tra ecodesign e design contemporaneo, così come la barriera tra edificio e paesaggio”.
Forse, da nessuna parte questo è più evidente che a Milano.
In questo senso, il progetto della foresta verticale è un esempio di ciò che Bergman chiama design rigenerativo, che cerca di ripristinare l’ambiente. È un passo oltre la “semplice” riduzione dell’uso di energia non rinnovabile o di altri impatti.
Le piante dell’edificio vengono irrigate, in gran parte, riciclando l’acqua usata in loco. La loro diversità e le caratteristiche peculiari producono umidità, assorbono anidride carbonica e particelle di polvere.
Donano ossigeno e proteggono dalle radiazioni e dall’inquinamento acustico, migliorando la qualità degli spazi abitativi e risparmiando energia.
Green Building: cos’è?
Se vi siete appassionati a tal punto da voler approfondire il concetto, sappiate che ogni green building potrebbe continuare a stupirvi per la sua specifica “personalità”.
A livello internazionale, un green building è un edificio progettato, costruito e gestito in maniera sostenibile. Certificato come tale da un ente terzo, indipendente.
Qualsiasi edificio può essere un green building. Una casa, l’ufficio, una scuola, gli ospedali, un centro comunitario e qualsiasi tipo di struttura.
Purché includa certe caratteristiche.
Non tutti gli edifici verdi sono uguali, soprattutto perché diversi paesi e regioni del mondo hanno una varietà di caratteristiche di ampio respiro.
Che modellano il loro approccio all’edilizia verde.
Le condizioni climatiche, la cultura, le tradizioni e l’età delle costruzioni preesistenti.
Ma anche le priorità ambientali, economiche e sociali hanno la loro influenza sulla progettazione e realizzazione del singolo edificio.
Un Green Building è un edificio che in fase di progettazione, costruzione e nel funzionamento, riduce o elimina gli impatti negativi.
Così, la sua e la nostra impronta ecologica diventa positiva.
Per il clima e l’ambiente naturale.
Gli edifici verdi preservano le nostre preziose risorse e migliorano la qualità della vita.
Tra le caratteristiche che concorrono a rendere un edificio “verde” troviamo:
- l’uso efficiente di energia, acqua e altre risorse;
- l’uso di energia rinnovabile, come l’energia solare;
- misure di riduzione dell’inquinamento e dei rifiuti, quindi la possibilità di riutilizzo e riciclaggio;
- una buona qualità dell’aria interna;
- l’uso di materiali non tossici, etici e sostenibili;
- l’inclusione dell’ambiente nella progettazione, costruzione e funzionamento;
- la considerazione della qualità della vita dei futuri occupanti (nella progettazione, costruzione e funzionamento);
- un design che permette l’adattamento all’ambiente che cambia.
Quali benefici offre un edificio verde?
La ristrutturazione di un antico edificio con determinate peculiarità o la nuova costruzione di un green building, fornisce mezzi efficaci per raggiungere una serie di obiettivi globali.
Affrontare il cambiamento climatico, creare comunità sostenibili e fiorenti e guidare la crescita economica.
Evidenziare questi benefici, e facilitare una crescente base di prove per dimostrarli, è uno dei focus del World Green Building Council (WorldGBC).
Secondo loro, i vantaggi degli edifici verdi possono essere raggruppati in tre categorie:
- ambientali;
- economici;
- sociali.
A livello di edificio, o anche di città, non si può sottovalutare il fatto che un green building genera la propria energia e rende possibile l’aumento di biodiversità.
Inoltre, secondo l’UNEP (2009) il settore edile ha il più grande potenziale per ridurre significativamente le emissioni di gas serra rispetto ad altri.
Questo potenziale di risparmio delle emissioni, si aggira intorno alle 84 giga tonnellate di CO2 (GtCO2) entro il 2050. Grazie a misure dirette per gli edifici come l’efficienza energetica, il cambio di combustibile e l’uso di fonti rinnovabili. (UNEP, 2016)
Ciò significherebbe un risparmio energetico del 50% o più nel 2050, a sostegno della lotta all’aumento della temperatura globale.
Gli edifici verdi che ottengono la certificazione Green Star in Australia producono il 62% in meno di emissioni di gas serra rispetto alla media. E consumano il 51% in meno di acqua potabile rispetto a quelli costruiti per soddisfare i requisiti minimi del settore.
Vantaggi economici e sociali degli edifici verdi nel mondo
Puntare sulla costruzione di un green building significa creazione di posti di lavoro e aumento dei tassi di occupazione.
L’industria della bioedilizia del Canada, per esempio, ha generato 23,45 miliardi di dollari di PIL e ha offerto quasi 300.000 posti di lavoro a tempo pieno nel 2014. (Canada Green Building Council / The Delphi Group, 2016)
Poi c’è il risparmio in bolletta (per esempio attraverso l’efficienza energetica e idrica), i costi di costruzione più bassi e il maggior valore della proprietà.
Secondo la Commissione europea (2015) le misure globali di efficienza energetica (anche attraverso gli edifici verdi) potrebbero far risparmiare da 280 a 410 miliardi di euro sulla spesa energetica.
I benefici vanno ancora oltre e hanno dimostrato di portare anche impatti sociali positivi. Molti di questi benefici riguardano la salute e il benessere delle persone che lavorano in uffici verdi o vivono in case verdi.
Per i lavoratori si registra un aumento del 101% nei punteggi cognitivi che riguardano le funzioni cerebrali. (Harvard T.H. Chan School of Public Health / Syracuse University Center of Excellence / SUNY Upstate Medical School, 2015).
Ma la ricerca suggerisce anche che una migliore qualità dell’aria interna (basse concentrazioni di CO2 o sostanze inquinanti) può portare a miglioramenti nelle prestazioni fino all’8%. (Park e Yoon, 2011).
Altri possibili vantaggi ottenuti grazie alla cultura del green building?
Il WorldGBC e il Green Building Council del Sudafrica hanno stabilito un progetto congiunto. Lo scopo è sviluppare un quadro che permetta di integrare complesse questioni socioeconomiche, in qualsiasi sistema di valutazione degli edifici verdi del mondo.
Per essere coinvolti nella trasformazione di un Paese verso l’edilizia verde, bisogna contattare o unirsi al Green Building Council locale.
Green Building Council: superare i limiti per la sostenibilità
Uno tra i riferimenti per la concezione e la costruzione di Green building nel mondo è il World Green Building Council (WorldGBC).
Composto da circa 70 Green Building Council in tutto il mondo.
Hanno come mission quella di favorire l’adozione di edifici sostenibili per tutti, ovunque.
Di trasformare il settore dell’edilizia e delle costruzioni attraverso tre aree strategiche:
- azione climatica;
- salute e benessere;
- risorse e circolarità.
Nasce così il concetto di “living building”…ebbene sì! Superando quello di edificio verde.
Emerge come nuovo ideale.
Il Cascadia Region Green Building Council (CRGBC) definisce un “edificio vivente” come una struttura sana che:
“genera tutta la propria energia con risorse rinnovabili e non tossiche, cattura e tratta tutta la sua acqua, e opera in modo efficiente e per la massima bellezza”.
Il gruppo ha spinto per l’adozione del concetto da parte delle industrie di costruzione e ha contribuito a lanciare il Living Building Challenge (LBC).
Jason McLennan, CEO del CRGBC afferma:
“Consideriamo il nostro ruolo come organizzazione che ha il compito di porre le domande veramente difficili, di spingere i confini il più lontano possibile.”
Il primo edificio ad essere completato per essere considerato nell’ambito del programma LBC è l’Omega Center for Sustainable Living, a Rhinebeck, NY.
L’edificio di 6.200 metri quadrati su un solo livello, fatto di materiali da costruzione eco-compatibili, è sede per l’Omega Institute for Holistic Studies.
Dispone di un sistema di riscaldamento e raffreddamento geotermico, pannelli solari, “giardini da pioggia” che dirigono l’acqua di scolo per irrigare le piante e una serra di 4.500 metri quadrati che aiuta a filtrare le acque reflue per il riutilizzo.
Il design “daylighting” accoglie la luce naturale all’interno per minimizzare l’uso dell’elettricità.
Un green building che riunisce in sé il concetto di economia circolare, l’arte, la scienza, il benessere e l’energia sostenibile.