Carta uova di Pasqua differenziata: dove si butta?
In qualsiasi modo sia fatta la carta per uova di Pasqua, differenziata dagli altri materiali è sempre meglio che gettata senza informarsi.
Ma la soluzione più semplice sembra, anche in questo caso, il riutilizzo.
Potrebbe sembrare carta, ma non lo è.
Spesso è scintillante, quindi potrebbe essere alluminio. Ma non è esattamente così.
In parte è plastica? Dipende dalle quantità.
Perché l’involucro che ricopre la cioccolata non può essere più facile da smaltire?
Andiamo a scoprire questo oggetto dalla composizione complessa.
Carta Uova di Pasqua: differenziata o non differenziata dipende da noi
Ecco a voi il mistero della “carta uova” di Pasqua. Differenziata adeguatamente soltanto nel caso in cui siamo consapevoli di come è composta.
La maggior parte degli imballaggi, lo sappiamo, sono in plastica.
Quindi, anche per le uova di cioccolato gli imballaggi trasparenti o semitrasparenti, vanno nel bidone della raccolta differenziata plastica.
Hanno una consistenza leggera e vengono utilizzati soprattutto per incartare le uova da pasticceria.
Altri incarti sono in poliaccoppiato, contraddistinto da una parte interna argentata e una esterna colorata.
Il poliaccoppiato risulta morbido ma è resistente…non sempre va nell’indifferenziato!
Per capire la natura del materiale basta accartocciarlo. Qualora si tratti di plastica, riprenderà la forma originale e dovrà essere buttato ovviamente nella plastica.
Un altro materiale di cui può essere fatto l’imballaggio è il “tessuto non tessuto” (TNT).
La maggior parte delle produzioni artigianali, come quelle in vendita nei bar, pasticcerie e cioccolaterie, utilizzano incarti in alluminio. Che vanno smaltiti come tali.
L’alluminio è una materia prima recuperabile al 100%. E visto che le caratteristiche principali del prodotto riciclato sono uguali a quelle del minerale originale, è fondamentale avviare gli scarti a un corretto smaltimento.
Secondo i dati del Cial (Consorzio italiano imballaggi in alluminio) il 90% dell’alluminio utilizzato in Italia, proviene da riciclo. Per cui la raccolta differenziata consente di risparmiare il 95% dell’energia di produzione.
Le uova da supermercato sono generalmente incartate con poliaccoppiato di plastica e alluminio.
Lo smaltimento segue regole differenti. Nei comuni in cui i due materiali si raccolgono insieme, la carta della cioccolata va gettata nel contenitore corrispondente.
Dove buttare la carta dell’uovo di Pasqua Kinder?
La carta per uova di Pasqua Kinder va differenziata verificando la tipologia del materiale di cui è composta. Ovvio.
Ma esistono dei dubbi frequenti.
Il COREPLA (Consorzio per il recupero e riciclo degli imballaggi in plastica) suggerisce che sia gli imballaggi in plastica che quelli in poliaccoppiato vengano gettati nel contenitore per la raccolta della plastica.
Quindi, se vi chiedessero: “dove si butta l’involucro che ricopre le uova di cioccolato?”
A questo punto cosa rispondereste? La risposta corretta non è indifferenziata.
Il nastrino di raso o di corda va sicuramente nel secco.
L’etichetta dell’uovo, se è realizzata in carta va nell’apposito contenitore. Qualora fosse in plastica invece andrà buttata nell’indifferenziato, perché non è un imballaggio.
Il bicchiere di supporto va chiaramente nella plastica.
Rimane solo una cosa da esaminare: la sorpresa. Ma non è detto che vada eliminata!
Non è così scontato sapere esattamente dove buttare i nostri rifiuti…ma grazie ad un pizzico d’impegno e curiosità, le risposte si trovano quasi sempre.
Poliaccoppiati: raccolta differenziata da conoscere
Dove si gettano i poliaccoppiati? Hanno sicuramente una cosa “in comune” con la carta per uova di Pasqua: differenziata! Bisogna sempre informarsi, per contribuire ad una corretta gestione dei rifiuti.
Come abbiamo visto, un poliaccoppiato è un imballaggio costituito da più materiali: plastica e/o carta e/o alluminio.
Che però non possono essere separati manualmente.
Dove si butta un poliaccoppiato? Si utilizza la regola del materiale prevalente di cui è composto.
I poliaccoppiati a prevalenza plastica sono conferibili nella raccolta della plastica.
I poliaccoppiati a prevalenza carta sono conferibili nella raccolta della carta. Ma, solo se hanno superato il test di riciclabilità che viene attestato sull’imballaggio.
Dove troveremo la scritta “raccolta differenziata carta”.
Se non è presente nessuna indicazione devono essere conferiti nella raccolta del secco/indifferenziato.
Non dimentichiamoci che anche il tetrapak è un poliaccoppiato. Ma, in molti comuni, essendo il tetrapak riciclabile, si getta nella carta.
I poliaccoppiati a prevalenza alluminio sono conferibili nella raccolta dei metalli / alluminio.
Quindi potremmo chiederci: come riconosco il materiale prevalente di un imballaggio?
Dovremmo innanzitutto conoscere il codice o i simboli del riciclo.
Che identificano in modo univoco il materiale di cui è costituito un prodotto.
Non sempre sono presenti sulle confezioni dei prodotti, ma ci aspettiamo di trovarli sempre più spesso considerando che siamo nella fase di transizione dall’economia lineare a circolare.
Quindi, meglio informarci:
- C/PAP (da 80 a 84) – imballaggio con prevalenza CARTA
- C/LDPE (90) – imballaggio con prevalenza PLASTICA
- C/ALU (82-84-90) – imballaggio con prevalenza ALLUMINIO
- CA – imballaggio di cartone poliaccoppiato CARTA
- PI – simbolo generico dei poliaccoppiati INDIFFERENZIATA
Carta Uova di Pasqua: differenziata in sintesi
In base dalla tipologia del materiale utilizzato dal produttore, la carta per uova di Pasqua va differenziata…e non solo quella.
Nella raccolta degli imballaggi in plastica andranno:
- imballaggi in plastica (leggeri, solitamente trasparenti o semistraparenti)
- imballaggi in materiale poliaccoppiato (dipende, come abbiamo visto sopra)
- cono di supporto dell’uovo
- contenitore in plastica che contiene la sorpresa.
Nella raccolta di vetro e lattine:
- lo strato di pellicola in alluminio colorato (di solito utilizzato per gli “ovetti” di piccole dimensioni)
Nella raccolta dell’indifferenziato? Solo il “tessuto non tessuto”.
Incarti per uova di Pasqua: scegliere la sostenibilità
I migliori rifiuti sono quelli che non produciamo? Certo!
Allora prima di sbarazzarci dell’involucro dell’uovo di Pasqua, e di qualsiasi altra cosa, meglio pensare…a cosa?
A tutti gli usi creativi che potrebbero saltarci in mente.
Copertine per libri e quaderni. Un’idea è la trasformazione del materiale in una colorata copertina per libri o quaderni. Servono forbici colla e fantasia.
Per tagliare la carta, nella forma e nella dimensione del libro scelto. Per evitare che si rovinin e personalizzare i testi scolastici in maniera originale.
Segnalibri. I ritagli avanzati potrebbero diventare dei segnalibri. Semplicemente incollando le strisce colorate su un cartoncino rigido.
Rivestimento per cassetti. Utilizzate l’incarto delle uova per ricoprire cassetti o scatole dei bambini, in cui riporre le loro cose più preziose. Un modo alternativo per decorare l’interno dei mobili, soprattutto se vecchi.
In giardino. Gli scintillanti involucri delle uova di Pasqua possono diventare spaventapasseri o festoni. Per proteggere il vostro orto dall’incursione degli uccelli, per rivestire i vasi delle piante o per aggiungere colore negli spazi che preferite.
Il poliaccoppiato di alluminio e plastica è un materiale piuttosto resistente.
Un’altra idea è quella di riciclarlo come carta da regalo, per impacchettare un dono o anche per creare una coccarda.
Considerato che si tratta spesso di involucri molto colorati, un’altra soluzione potrebbe essere quella di riutilizzarli per costruire un aquilone.
Basterà munirsi di bastoncini, colla, filo di nylon e seguire qualche tutorial sul web.
Carta uova di Pasqua: differenziata o trasformata?
Esiste la possibilità di scegliere uova di Pasqua senza imballaggio o dall’involucro in materiale totalmente riciclabile.
Il primo esempio arriva dall’Inghilterra dove la ditta dolciaria Cadburry ha deciso di dire “basta” agli imballaggi delle sue uova di Pasqua, con la linea chiamata “Uova del Tesoro”.
A differenza delle classiche confezioni, le uova dell’azienda hanno ridotto del 75% l’utilizzo di plastica e di oltre il 65% quello del cartone.
Un altro esempio, presente sul mercato italiano, è la proposta di Altromercato.
Si tratta di un uovo avvolto in un velo di carta seta. Tra l’altro prodotta a mano dalle artigiane di Mcc (Mennonite Central Committee) in Bangladesh, a partire dagli scarti di produzione delle fibre di seta.
Inoltre, il cioccolato di Altromercato proviene da un cacao “davvero buono”, per tutti.
Si tratta di una filiera etica del cacao, che rispetta i diritti delle persone e l’equilibrio dell’ecosistema.
Non solo la carta delle uova di Pasqua, differenziata questa cioccolata speciale, saremo ancora ad un altro livello di consapevolezza.