Energia eolica scuola primaria: come insegnare la forza del vento ai bambini?
Sull’energia eolica, scuola primaria e secondaria avranno molto di cui discutere.
Diamo per scontato che parlando del vento, e della forza della natura in generale, introdurremo anche il discorso sull’energia.
Quindi, inevitabilmente, sui motivi per cui oggi concentriamo la nostra attenzione sulle fonti rinnovabili. Avendo come obiettivo la riduzione dell’uso dei combustibili fossili.
Abbiamo visto che la questione della transizione ecologica è ampia. Dunque, a vari livelli possiamo intrecciare e connettere diversi argomenti.
Ecco una breve lista dei temi caldi:
Dentro queste piccole parole sono celati mondi sconfinati! E per i bambini (o per i ragazzi) non è un problema, anzi.
Più riusciamo a creare connessioni, ad abbattere confini e a ragionare in maniera “interdisciplinare” …più per loro sarà naturale appassionarsi. E impegnarsi nell’utilizzare il proprio intelletto.
Nell’articolo “Economia circolare spiegata ai ragazzi: ecco come fare” abbiamo anche riflettuto sulle modalità da adottare nel rivolgerci alle diverse fasce d’età.
La scuola primaria accoglie bambini dai 5 ai 10 anni. Questo significa che l’approccio dovrà variare abbastanza, soprattutto in base al gruppo classe con cui ci troviamo a lavorare.
Poi, nell’articolo “Raccolta differenziata spiegata ai bambini”, abbiamo raccontato di alcune esperienze concrete. Nate per vivere insieme i grandi temi di questa nostra epoca.
Purtroppo, il solo parlarne, serve fino ad un certo punto.
Infatti, sappiamo bene che a rivelarsi fondamentali sono le azioni (oltre alle intenzioni) e gli esempi.
Energia eolica scuola primaria: ricerca degli esempi
Per entrare in contatto col tema dell’energia eolica nella scuola primaria, bisogna innanzitutto tenere in considerazione i tipi di intelligenze con cui lavoriamo.
Quali sono le curiosità e le domande dei bambini? Qual è lo stile di apprendimento che più stimola il gruppo classe?
Sicuramente la possibilità di organizzare dei piccoli esperimenti pratici sarebbe l’ideale.
Ma anche la narrazione di una situazione di vita vera può apportare grandi benefici.
C’è una storia in particolare da raccontare sull’energia eolica.
Quella di William Kamkwamba, nato a Wimbe nel distretto di Dowa il 5 agosto del 1987. La sua famiglia era relativamente povera e il sostentamento si basava esclusivamente sull’agricoltura.
Aveva 15 anni quando costruì il primo aerogeneratore. Per dare energia elettrica alla sua casa in Malawi.
Fin da bambino amava giocare con i suoi amici, con cui si divertiva a fare giochi abbastanza inusuali.
Cercavano e usavano materiali riciclati per costruire e riparare oggetti.
Presto iniziò a riparare radio a pagamento per gli abitanti del villaggio, ma senza molto successo.
Secondo la sua autobiografia, in Malawi nel 2002 ci fu una carestia.
(“The boy who harnessed the wind”)
Generata da periodi di grandi siccità e inondazioni. Provocate dalla deforestazione.
Ciò costrinse William a lasciare la scuola.
Comunque, nel tentativo di mantenere la sua educazione, iniziò a frequentare di nascosto la biblioteca del villaggio.
Suo padre, era diventato un combattente in lotta contro il governo, che lasciava il popolo nella fame. Inizialmente ostacolò il figlio e gli impose di lavorare nei campi per aiutare la famiglia.
Ma William, dopo aver letto in biblioteca il libro “Using Energy”, decise di creare una turbina eolica. Con pezzi di recupero!
Per dimostrare che con il vento si poteva produrre energia.
Esperimenti: energia eolica scuola primaria
Se lo stile narrativo può facilmente conciliare le esigenze di tutti, gli esperimenti sull’energia eolica nella scuola primaria vanno organizzati a vari livelli.
Inizialmente, il protagonista della storia Kamkwamba (con i componenti trovati) sperimentò un piccolo modello. Che realizzò grazie a una dinamo di recupero.
Successivamente, realizzò un aerogeneratore da 12 chilowatt. Usando gli alberi della gomma, parti di biciclette e materiali raccolti in un locale di deposito rottami.
(Una risposta pratica a cosa vuol dire il passaggio da economia lineare a circolare…)
Così poté alimentare gli elettrodomestici di casa.
Dunque, per iniziare a sperimentare la trasformazione da energia cinetica (o energia di movimento, in questo caso dell’aria) in energia meccanica…potremmo proporre di costruire una piccola pala eolica.
Semplicemente per valutare l’intensità della forza con cui spira il vento.
(Poi, nel caso in cui si volesse andare oltre, grazie ad una dinamo si possono fare miracoli!)
Quello che occore è:
- un bastoncino porta palloncini (o una canna di palude sottile);
- due bottiglie di plastica (una da 1,5 l e una da mezzo litro);
- lacci per sacchetti con anima in ferro;
- punteruolo;
- forbice.
Cosa fare!?
Tagliamo la bottiglia da 1,5 litri in modo da ricavarne 3 pezzi (le alette della pala). Lunghezza circa 12 cm e larghi 8 cm.
Prendere ciascuno dei pezzi ottenuti e praticare due fori lungo il bordo di uno dei lati lunghi; legare le tre alette così ottenute al bastoncino, facendo passare i due lacci per sacchetti attraverso i fori praticati e stringendoli attorno al bastoncino.
Forare con il punteruolo il centro del tappo dell’altra bottiglia (da mezzo litro) e inserire nel foro il bastoncino con le tre alette.
Riempire di acqua la bottiglia e richiuderla con il tappo contenente il bastoncino.
Pala eolica? Pronta!
Poi ci si potrà divertire a testarla, posizionandola in vari luoghi.
Una storia che racconta la vita “vera”
Ecco che parlando di energia eolica nella scuola primaria, possiamo affrontare una serie di temi che sicuramente i bambini apprezzeranno.
Per esempio, concludendo il racconto di Kamkwamba, scopriremo diverse cose interessanti.
Dopo i primi successi con l’energia eolica, il ragazzo costruì una pompa idraulica a energia solare. Per fornire acqua potabile al suo villaggio.
Poi altre due turbine eoliche.
Questo consentì alla sua famiglia e al villaggio di sopravvivere alla carestia.
Il suo ingegno è uscito anche dal villaggio, con altri due mulini eolici. Tra cui uno nella capitale politica del Malawi.
Oggi William è considerato inventore e diventato scrittore. Famoso nel suo paese dal 2006, quando il Daily Times di Blantyre scrisse la sua storia che gli diede notorietà in tutto il Malawi.
Invece, il Wall Street Journal diffuse la sua sfida a livello internazionale.
Nel 2007 partecipò a una conferenza TED. E nel 2010 fu uno dei quattro vincitori del GO Ingenuity Award, conferitogli dalla GO Campaign di Santa Monica (Stati Uniti).
Organizzazione no-profit che sostiene i giovani inventori e propone la collaborazione per la pace nel mondo.
Nello stesso anno, in Germania, gli conferirono il Premio Futuro. In occasione dell’assegnazione del Premio Corine.
Consacrandolo tra i sostenitori di spicco dell’eco-sostenibilità e delle rinnovabili.
Nel 2011 è stato tra i primi a intervenire alla Google Science Fair. Poi, nel 2013, il Time nominò Kamkwamba una della 30 persone sotto i 30 anni che stanno cambiando il mondo.
Nel 2014 William si laurea in studi ambientali presso il Dartmouth College di Hanover, New Hampshire.
Il suo libro, poi, è stato adattato nell’omonimo film prodotto da Netflix.
Costruire pale eoliche scuola primaria
C’è chi propone l’esperienza dell’energia eolica nella scuola primaria in maniera abbastanza ludica, ma allo stesso tempo ingegnosa!
Dopo aver raggiunto l’obiettivo di sostentarsi totalmente con energia rinnovabile, Lego ci tiene a confermare di aver intrapreso la strada della sostenibilità.
Così l’azienda ha lanciato, qualche anno fa, un set che permette di costruire la riproduzione di una turbina eolica realmente funzionante.
Per realizzare la propria turbina eolica occorre assemblare gli 826 pezzi che compongono il set della serie Creator expert.
La turbina è alta un metro e replica le reali turbine eoliche realizzate dal gruppo Vestas. Specializzato in soluzioni per l’energia sostenibile.
Il modello è dotato di un vero motore per far girare le pale della turbina. Grazie al quale, come riportato sulla scheda del prodotto, è possibile “illuminare la luce del portico della casa” che fa parte del set.
Questo è composto, per la prima volta, da elementi realizzati con plastica di origine vegetale.
In particolare, sono gli elementi naturali presenti nella costruzione, come gli alberi e la collina, realizzati con una bioplastica ricavata dalla canna da zucchero. Certificata secondo gli standard di Bonsucro Chain of Custody.
Questi speciali pezzi Lego, rappresentano un’alternativa all’acrilonitrile-butadiene-stirene, la resina plastica abitualmente utilizzata. Per una impronta ecologica “lieve”.
La realizzazione del nuovo set ha anche una valenza simbolica, Lego era stata contestata in passato da Greenpeace per la collaborazione con Shell.
“Oggi l’energia eolica è la fonte di energia più economica in molti mercati e le turbine eoliche sono un’icona di sostenibilità in tutto il mondo, siamo orgogliosi di collaborare con il gruppo Lego.”
Ha affermato Morten Dyrholm, vicepresidente marketing di Vestas.
Il modello Turbina eolica Vestas Lego® Creator expert è stato creato per promuovere l’energia eolica presso un pubblico sempre più vasto.