I nostri bambini sono ormai abituati quotidianamente ad avere a che fare con l’energia elettrica: elettrodomestici, giocattoli, macchinine, trenini. Perché non provare a spiegare loro anche il funzionamento di tali oggetti? Saranno certamente entusiasti di non limitarsi più ad utilizzarli e basta, bensì a comprenderne il meccanismo.
I bambini sono come piccole spugne, non è difficile fargli apprendere le cose, e anche l’energia elettrica, se spiegata adeguatamente, non sarà un argomento difficile da capire. Si può spiegare la corrente elettrica ai nostri bambini attraverso una serie di attività pratiche da fare insieme: non solo impareranno qualcosa di nuovo e utile, ma saranno anche felici di passare del tempo con noi.
La corrente elettrica
Possiamo iniziare a dare una spiegazione di cosa sia partendo da fenomeni che i nostri bambini conoscono bene, ad esempio dall’acqua. La corrente che scorre nei fili elettrici è infatti molto simile a un flusso d’acqua, con la differenza che, nel caso dell’acqua a scorrere nei tubi sono le molecole, mentre nei fili della corrente sono dei piccoli oggetti che si chiamano elettroni.
La corrente elettrica è dunque costituita da elettroni che scorrono all’interno di un filo. Descrivi al tuo bambino gli elettroni come delle palline che, scorrendo, azionano delle componenti elettriche, come fossero dei piccoli mulini. Piccoli mulini che, una volta azionati dagli elettroni, producono luce, suoni, movimento, insomma… "energia utile"!
Circuito elettrico
L’energia elettrica, di per sé, non è utilizzabile, ma deve essere trasformata in energia utile: in che modo? Grazie al circuito elettrico. Proseguiamo con l’esempio dell’acqua per spiegare ai nostri bambini come funziona un circuito elettrico.
Immaginiamo una cascata artificiale: l’acqua cade verso il basso, dal punto più alto, poi, grazie alla presenza di una pompa che la spinge verso l’alto, torna su per ricadere ancora e così via. È facile comprendere che senza la pompa l’acqua resterebbe in basso e il ciclo si interromperebbe. Per la corrente accade una cosa molto simile: per far sì che gli elettroni possano ritornare nel “punto più alto”, una volta radunati in quello più basso, e quindi muoversi per generare energia, occorre una specie di “pompa”, ossia un generatore (ad esempio una batteria o una presa di corrente).
Nelle nostre case, abbiamo tanti esempi di circuiti elettrici:
- Forno: è un circuito elettrico che trasforma l’energia elettrica in calore per cucinare biscotti buonissimi.
- Tv: è un circuito che trasforma l’energia elettrica in suoni e immagini
Quanta energia consumiamo?
Le grandezze fondamentali dell’energia elettrica sono:
- Tensione
Sempre facendo riferimento all’esempio della cascata, più la tensione è alta, più sarà alta la cascata. La tensione si misura in Volt.
- Intensità di corrente
Anche qui ci aiuta l’esempio della cascata: più l’intensità di corrente è alta, più la cascata sarà larga. L’intensità invece si misura in Ampere.
Nelle nostre case la tensione è sempre la stessa: 220 Volt, ciò che cambia è l’intensità di corrente, che può essere maggiore o minore, a seconda dell’oggetto (e quindi del circuito) che stiamo utilizzando.
Esempio: se stiamo utilizzando il forno, l’intensità di corrente sarà maggiore rispetto a quella necessaria per far funzionare la tv.
Per far capire ai bambini che bisogna evitare sprechi, è importante insegnare loro che l’energia elettrica ha un costo, e che tale costo dipende dall’intensità della corrente in funzione del tempo di utilizzo. Per riprendere la nostra analogia con l’acqua, lasciare accesa la luce della cameretta mentre non c’è nessuno dentro, equivale a lasciare aperto il rubinetto dell’acqua e lasciarla scorrere senza motivo.
Spiegare l’energia elettrica ai bambini è il modo migliore per avvicinarli al concetto di risparmio energetico e insegnargli a non sprecare. Iniziare da piccoli farà di loro sicuramente adulti più consapevoli e attenti. Leggi anche questo articolo pensato per educare i bambini all'uso consapevole dell'energia.
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