Emissioni CO2: quali sono le cause e come è possibile ridurle?

ASM SET 15/mar/2021
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L’aumento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera è un fenomeno che, ormai, non è più possibile ignorare. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, le emissioni mondiali di anidride carbonica nel 2019 hanno raggiunto i 33 miliardi di tonnellate. 

In un’ottica di responsabilizzazione verso i propri consumi energetici, che influiscono principalmente sul problema del surriscaldamento globale, è essenziale capire come funziona la produzione di anidride carbonica e come il suo aumento incontrollato impatta sull’ambiente. 

Non solo, è fondamentale sensibilizzare la popolazione su questo fenomeno e correre ai ripari per contenere un problema la cui responsabilità ricade totalmente sull’uomo e sulla sue azioni. 

Vediamo, quindi, cosa sono le emissioni di CO2, come agiscono e come contribuire a ridurle.

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Emissioni CO2: cosa sono e perchè sono un problema?

L’anidride carbonica (detta anche diossido di carbonio e conosciuta con la formula chimica CO2) è un gas incolore presente in atmosfera che si presenta inerte e inodore. 

Questa sostanza è coinvolta nei processi vitali di animali e piante, nella respirazione e nelle combustioni. Trattandosi di un gas serra, inoltre, la sua funzione principale consiste nel trattenere il riscaldamento terrestre, in un fenomeno naturale di termoregolazione. Questo processo permette condizioni termiche ideali per favorire la nascita della vita sul pianeta e il suo mantenimento.

Un aumento incontrollato di anidride carbonica, però, rischia di surriscaldare eccessivamente il pianeta causando enormi danni ambientali. Tra i tanti effetti negativi vi rientrano lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello del mare, con un incremento di periodi di siccità alternati a devastanti alluvioni.

L’uso eccessivo di combustibili fossili quali fonti di energia non rinnovabile assieme all’alterazione del territorio e alla progressiva cementificazione dell’ambiente crea, quindi, un grave scompenso nel ciclo naturale terrestre.  

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Aumento di emissioni di CO2, quali sono le cause?

Le attività umane sono la causa principale dell’aumento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. 

Oltre ad essere coinvolta nel ciclo biogeochimico naturale, infatti, la CO2 è prodotta dall’uomo con la combustione di composti organici quali petrolio, carbone fossile e gas naturale. 

Attraverso questo processo, si estraggono dal sottosuolo i combustibili fossili (e quindi il carbonio che la natura, in milioni di anni, ha stoccato) con lo scopo di bruciarne le molecole per produrre energia. La conseguenza è un reinserimento nell’atmosfera del carbonio sotto forma di CO2 causando un aumento eccessivo di questa sostanza. 

Produzione e consumo di energia elettrica

A partire dalla rivoluzione industriale le emissioni di CO2 sono aumentate progressivamente, a causa dell’utilizzo smodato di risorse non rinnovabili, soprattutto quelle di natura fossile.

Proprio combustibili come il carbone e il petrolio al momento rappresentano la principale fonte di produzione di energia elettrica

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Il camino di una centrale termica

Questo tipo di fonti sono le più utilizzate in quanto sono in grado di generare grandi quantitativi energetici attraverso l’utilizzo di impianti tecnologicamente semplici ma fortemente inquinanti.

Auto e inquinamento atmosferico

Il settore dei trasporti e, in particolare, la circolazione automobilistica rappresentano alcuni tra i maggiori responsabili dell’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera. 

Oltre a incrementare la temperatura della superficie terrestre, le emissioni di CO2 generate dalle autovetture vanno a intaccare l’ozono che protegge il pianeta dai raggi ultravioletti prodotti dal Sole. Non solo, gli effetti della produzione eccessiva di anidride carbonica da parte delle automobili contribuisce a un peggioramento della qualità dell’aria.

Per scoprire quanto inquina la propria auto è possibile effettuare un calcolo delle emissioni CO2 piuttosto semplice. È sufficiente conoscere il valore indicato direttamente dal costruttore relativo alle emissioni di anidride carbonica dell’automobile (dato fornito in grammi per chilometro, g/Km) e moltiplicarlo per i km percorsi in un anno. 

In questo modo è possibile sapere la quantità di CO2 che la propria auto produce in un anno.

Cementificazione e deforestazione

Anche il progressivo cambio d’uso del territorio contribuisce all’effetto serra. Ciò avviene attraverso una continua opera di edificazione, deforestazione e riduzione delle aree verdi da parte dell’uomo.

Gli alberi, infatti, aiutano a regolare la temperatura terrestre assorbendo CO2 dall’ambiente. Con il loro abbattimento si riduce questo processo e al contempo si libera ulteriore anidride carbonica contenuta nel loro legno nell’atmosfera.

Secondo alcuni dati, nel 1947 erano presenti sul pianeta 15 milioni di km quadrati di foresta tropicale. Di questi, ne sono stati distrutti 8 milioni in poco più di 50 anni. La conseguenza è uno squilibrio enorme tra la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera e la capacità di assorbimento della stessa da parte della vegetazione terrestre.

L’aumento dell’industrializzazione ed edificazione non sono le uniche cause della massiccia deforestazione degli ultimi decenni. Anche l’agricoltura svolge un ruolo da protagonista nell’abbattimento delle foreste, costrette a lasciare spazio a coltivazioni intensive destinate a diventare foraggio per l’allevamento. 

In questo caso si parla di emissioni indirette di CO2, derivanti quindi dall’uso del suolo a discapito delle foreste e dei grandi bacini naturali.

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Come ridurre le emissioni CO2?

Nel 2020, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha superato il livello di 400 ppm (parti per milione) con un ritmo di crescita di circa 2,5 ppm all’anno. Le soglie di anidride carbonica del periodo pre-industriale ammontavano a circa 280 pm. 

È notevole, quindi, l’aumento rilevato negli ultimi due secoli e la necessità di operare il prima possibile per un abbattimento delle emissioni.

Le azioni per contrastare il riscaldamento globale devono essere urgenti e prioritarie. Le politiche mondiali svolgono un ruolo cruciale per combattere l’aumento delle emissioni di CO2. La promozione delle energie rinnovabili e l’adozione di protocolli economici più green sono fondamentali in questo contesto. Eppure, da soli non sono sufficienti a fare la differenza. 

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È fondamentale, infatti, che la popolazione e i singoli individui adottino comportamenti idonei per salvaguardare l’ambiente.

Sono molte le azioni che si possono intraprendere. Tra queste, un minore utilizzo dell’automobile, favorendo i mezzi di trasporto pubblico e cercando di muoversi il più possibile a piedi o in bici. 

Anche preferire l’utilizzo del treno rispetto all’aereo per i viaggi di lunga percorrenza permette di risparmiare notevolmente sull’anidride carbonica emessa nell’atmosfera.

Sotto la lente di ingrandimento non ci sono solamente le abitudini legate al trasporto, ma anche quelle alimentari. Scegliere prodotti a km zero e stagionali riduce i lunghi tragitti di trasporto della merce. Inoltre, modificare il proprio regime alimentare mangiando meno carne ridurrebbe lo sfruttamento intensivo di terre coltivate a foraggio.

Infine, una scelta intelligente nell’ottica della riduzione delle emissioni di CO2 consiste nello scegliere compagnie elettriche che utilizzano e investono in fonti rinnovabili per la produzione di energia sostenibile. Inoltre, è consigliato razionalizzare l’utilizzo di energia elettrica optando per apparecchi e illuminazione efficienti dal punto di vista energetico.

Sebbene l’Italia non sia tra i paesi con le maggiori emissioni di CO2 (in testa si piazzano Usa e Cina) è importante fare il massimo possibile per invertire la rotta attuale e ridurre, di conseguenza, la pericolosa soglia raggiunta dall’anidride carbonica nell’atmosfera.

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