Lista dei materiali (davvero) ecosostenibili e perché lo sono

ASM SET 8/nov/2021
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Mentre scriviamo di materiali ecosostenibili a Glasgow è in atto la COP26.

Dal 31 ottobre al 12 novembre, nel Regno Unito, il focus sarà: cambiamento climatico, sostenibilità e perdita della biodiversità.

Cosa c’entrano i materiali ecosostenibili con la COP26?

Si tratta di una grande opportunità!

Leader mondiali, scienziati e ambientalisti, con una visione chiara, potranno coordinare azioni globali.

Sostenibilità è considerabile il concetto chiave. Di cui vi abbiamo raccontato, per esempio, parlando di energia sostenibile.

In termini di azioni nella vita di ciascuno, con piccoli accorgimenti, l’impatto sostenibile diventa significativo. Tanto di positivo sta già avvenendo!

Siamo stati messi a dura prova dalla pandemia. Perciò la questione ambientale non sembrava la preoccupazione più urgente.

Di fatto, invece, la salute del pianeta e lo scoppio di malattie come la COVID-19 sono collegati. Più di quanto molti di noi non riescano ad immaginare.

Ognuno può fare la differenza attraverso le proprie scelte quotidiane. E di decisioni ne prendiamo continuamente, senza sosta. Senza accorgercene!

Per questo non basterà una sola lista di materiali ecosostenibili.

La parola “materiali” è come un portale.

Una volta aperto ti risucchia all’interno del vortice.

Ciò che consumiamo, il modo in cui produciamo o generiamo il nostro benessere, influenza gli ecosistemi fondamentali della Terra.

Pensiamo per un attimo ai materiali prodotti da fonti non rinnovabili

Come invertire la tendenza che ci sta portando alla devastante perdita di specie e biodiversità? Bisogna agire.

Ed i materiali ecosostenibili pongono l’attenzione su varie questioni.

Che vanno dalla moda, alle aziende, al design. Dall’architettura all’arte. Dall’edilizia, passando per la plastica, per atterrare lievemente sulla questione dei rifiuti.

È innanzitutto il concetto di economia circolare che ci ha fatto riflettere sul tema dei “flussi di materiali”.

Il discorso non può essere esaurito qui, ma vediamo quali prodotti sarebbe opportuno prediligere.

In base alla situazione.

Materiali ecosostenibili: moda, tessuti, auto (…e tutto il resto)

Applicare il concetto di sostenibilità al settore della moda è un traguardo che in tanti si sono prefissi. I materiali ecosostenibili possono davvero cambiare le cose.

Stiamo parlando della seconda industria più inquinante al mondo!

Trasformarla significherebbe includere principi ecosostenibili ed etici. (Quindi migliorare la situazione di una quantità di lavoratori.)

Per quanto riguarda i tessuti naturali innovativi, si tratta di progetti nati grazie alla creatività di giovani con l’intenzione di ridurre i rifiuti industriali.

Salvando gli scarti agroalimentari abbiamo ottenuto:

  • il filato Orange Fiber dalle arance;
  • i tessuti in similpelle vegetale di Muskin, Wineleather e Pellemela. Ricavati da funghi, vinaccia e mele;
  • un’alternativa naturale al cuoio. Prodotta dalle fibre di cellulosa estratte dagli scarti dell’ananas. Piñatex può essere utilizzato nell’industria della moda, del design e dell’automotive.

Infatti, anche la nuova frontiera dei rivestimenti auto passa per il riciclo e la sostenibilità.

Sul fronte dei materiali ecosostenibili per le auto vanno necessariamente citati due prodotti italiani:

  • Econyl. Un rivestimento ottenuto dal riciclo della plastica: dalla moquette usata, alle reti da pesca;
  • Dinamica. Prodotto attraverso il riciclo del poliestere (t-shirt, tessuti vari) e delle bottiglie di plastica.

Poi c’è Rebecca Burgess e il progetto diventato un “movimento”: Fibershed. Un sistema di coltivazione su base regionale sostenibile e rigenerativo pensato per trasformare la filiera della produzione tessile.

I vestiti vengono prodotti localmente con le fibre naturali coltivate anch’esse in zona. Che possono poi essere reimpiegate al termine del ciclo vitale del prodotto.

Il rapporto 2020 sulla moda sostenibile osserva un aumento del 37% delle ricerche web correlate alla sostenibilità.

  • Articoli frutto di un riuso creativo;
  • abiti di seconda mano;
  • capi provenienti dall’industria slow fashion.

La spinta è più che mai green, oltre che etica. Non soltanto nel ciclo produttivo! Anche con la graduale sostituzione dei materiali di origine animale.

Materiali ecosostenibili: significato

A cosa servono (prima d’ogni altro scopo) i materiali ecosostenibili?

Ad abbattere le emissioni di gas serra ed evitare le peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici.

A ridurre drasticamente il consumo di materie prime.

Come siamo arrivati ad ottenere questo tipo di materiali?

Innanzitutto, grazie alla transizione che sta avvenendo. Dall’economia lineare al modello circolare.

Dove tutti i prodotti alla fine del loro ciclo di vita non diventano rifiuti da smaltire. Ma materie seconde di valore.

Ecco perché possono essere definiti ecosostenibili.

Possiamo scegliere materiali ecosostenibili!

Si tratta di materiali da riutilizzare per realizzare nuovi “oggetti”.

Così, grazie alla circolarità, anche la nostra raccolta differenziata assume un profondo significato.

Differenziare e adottare tecnologie per riciclare di più (in maniera più efficiente) riduce la nostra pressione sul pianeta.

Argina gli effetti del riscaldamento globale.

Secondo la Treccani, infatti, si può catalogare come ecosostenibile, un “manufatto” (costruzione, edificio, installazione, ecc.), o una forma di sviluppo:

“compatibile con le esigenze dell’ecologia.”

È eco-sostenibile ciò che porta ad agire in modo che le generazioni future ricevano (almeno) la stessa quantità di risorse ereditata da noi.

A guidarci nella scoperta dei materiali ecosostenibili è la Direttiva Europea 2005/32/CE. Chiamata Direttiva EuP (Energy-using Products).

Nata come Direttiva Quadro nell’elaborazione di specifiche: per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia. Entrò in vigore nell’agosto 2007.

Fa propri i concetti chiamati di ecodesign, per la realizzazione di prodotti ecocompatibili.

Successivamente, quanto espresso viene ampliato con la Direttiva 2009/125/CE (ErP: Energy Related Products).

La Direttiva si occupava prioritariamente dei prodotti di maggiore diffusione. Quelli che portano a più significative riduzioni dei consumi energetici.

Ovvero, dispositivi che consumano energia, elettricità, di origine fossile, ecc.

Ma subito rientrarono nello studio documentazioni specifiche per numerosi altri gruppi di prodotti.

Quali sono i materiali ecosostenibili?

Tutti gli aspetti della vita dei materiali ecosostenibili vengono coinvolti dalla normativa.

Ed è a questi aspetti che possiamo fare riferimento (come fanno i professionisti) quando abbiamo bisogno di scegliere oggetti, prodotti e beni in generale, che abbiamo necessità di acquistare.

Un materiale può essere considerato ecosostenibile osservandolo nell’ottica della riciclabilità e nell’uso di sostanze pericolose.

È ecosostenibile ciò che viene progettato come tale in tutte le sue parti:

  • riducendo i consumi di energia del prodotto e della sua produzione;
  • pensando a soluzioni che allunghino la vita del prodotto;
  • utilizzando strutture modulari che semplifichino la produzione, la manutenzione e lo smaltimento.

La normativa prende in considerazione anche: fabbricazione del prodotto, confezionamento, imballaggio, distribuzione…

E manuali d’uso che contemplino gli aspetti da segnalare all’utente:

  • per installazione, uso e manutenzione che riducano i consumi energetici, impatto ambientale e una vita più lunga del prodotto;
  • stima del suo consumo di energia per l’uso e la manutenzione;
  • segnalazione di emissioni del prodotto in aria, acqua e suolo;
  • consigli per il suo smaltimento.

Per quanto riguarda il momento “fine vita” bisogna valutare:

  • facilità di disassemblaggio in vista dello smaltimento rifiuti;
  • aspetti di possibile riciclaggio del prodotto o di parti di esso.

Uno dei luoghi in cui la scelta di materiali ecosostenibili è essenziale? Quello in cui passiamo più tempo.

Le nostre abitazioni.

Le case ecologiche (o ecosostenibili) sono progettate, costruite, arredate…prediligendo certi materiali.

Scegliendo l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi, l’uso di energie rinnovabili e di elettrodomestici intelligenti.

Sostanzialmente, si parte dalla scelta di materiali naturali come legno (Fsc o Pefc), argilla o canapa per la costruzione.

Lana, sughero o fibra di cocco per l’isolamento termico.

Per poi completare il tutto con impianti idrici e termici all’avanguardia.

Senza dimenticare, che anche la scelta dei prodotti per la pulizia domestica svolgono un ruolo altrettanto importante.

Materiali ecosostenibili: case

I materiali ecosostenibili servono a ridurre gli sprechi. In più, possono rendere le nostre case confortevoli!

Oggi abbiamo a disposizione tecnologie e soluzioni innovative che, tra l’altro permettono di risparmiare sulle bollette e vivere ecologicamente allo stesso tempo.

Per questo il progetto di una casa ecologica dev’essere seguito da esperti. Ingegneri e architetti che sappiano consigliare le migliori tecniche, adatte ai nostri scopi.

Che si tratti di costruire ex novo o riqualificare l’esistente possiamo progettare, costruire e gestire interi edifici in modo da essere in linea con i principi della sostenibilità ambientale.

Grazie a edilizia verde e bioarchitettura.

La scelta dell’utilizzo di materiali ecosostenibili, oggi segue la riscoperta di materie prime povere.

Materiali non nocivi alla salute, privi di poliuretano, formaldeide, solventi sintetici e piombo.

Nella lista “materiali ecosostenibili edili più innovativi” stilata qualche anno fa dal Cradle to Cradle Products Innovation Institute, troviamo per esempio:

  • Micelio dei funghi. Un isolante termico molto potente in grado di sostituire i tradizionali coibentanti plastici come le schiume. Il micelio si ottiene estraendo le radici dei funghi ed è ideale per isolare case con pareti in legno. Le radici fanno presa sulla superficie legnosa e in poco meno di un mese si seccano, creando un vero e proprio pannello isolante, ermetico e ignifugo.
  • Lana di pecora. Questa fibra tessile utilizzata per la realizzazione di capi d’abbigliamento si rivela un prezioso materiale ecosostenibile per l’edilizia. I pannelli di lana compressa garantiscono un perfetto isolamento termo-acustico. Fungono da filtri contro polveri e batteri presenti nell’aria e possono essere riciclati.
  • Colori minerali. Vernici naturali prive di sostanze tossiche, particolarmente indicate per la loro capacità di impedire la formazione di muffe e batteri.

Come accennato, esistono determinati criteri da tenere presente per la produzione di materiali ecosostenibili. Non basterà che abbiano un’origine vegetale (o “naturale”).

Quali sono i materiali impiegati in edilizia sostenibile?

L’organizzazione no-profit (Cradle to Cradle…) si occupa di sviluppare idee e premiare le eccellenze nel campo della produzione sostenibile. Vediamo qualche altro materiale ecosostenibile promosso da loro per l’edilizia.

Pietra riciclata. È un materiale composito ottenuto mescolando scarti di pietra calcarea, bottiglie di plastica e sacchetti alimentari. Ha una durata di 50 anni ed è riciclabile al 100%.

Biomattoni. Si tratta di blocchi prefabbricati composti da un mix di canapa e calce. Il vantaggio di questi mattoni ecologici è legato soprattutto al basso consumo energetico necessario per produrli. Inoltre, garantiscono un ottimo comfort termo-acustico e sono resistenti sia al fuoco che al gelo.

Pannelli in paglia. Facili da montare ed estremamente resistenti, questi pannelli prefabbricati composti al 99% di paglia essiccata sono modulari. Possono essere utilizzati per costruire pareti e soffitti, architravi e davanzali.

Componenti modulari ecosostenibili. Sono pannelli modulari prefabbricati realizzati in materiali edili ecosostenibili e totalmente riciclabili. Il loro utilizzo in bioedilizia è sempre più diffuso grazie alla semplicità con cui possono essere assemblati anche dai non addetti ai lavori.

Pannelli in fibra di cellulosa. Un’alternativa alla paglia essiccata è la fibra di cellulosa ottenuta dalla carta riciclata. Opportunamente trattata per risultare ignifuga e repellente a insetti e roditori. È tra i materiali termoisolanti naturali più validi in commercio.

Pannelli rinforzati in legno, lana e cemento. Questo materiale ecosostenibile di ultima generazione consente di costruire muri portanti, pareti divisorie, soffitti e pavimenti. I pannelli di questo tipo sono ignifughi, fonoassorbenti, impermeabili e resistenti ai parassiti.

Terracotta e fibra di vetro. Un mix capace di coniugare le qualità dell’argilla (scarsa conduttività termica e rilascio graduale del calore) e quelle delle fibre di carbonio (riduzione consumi energetici e assenza di emissioni inquinanti). Trova la sua massima applicazione nella costruzione di pannelli radianti per il riscaldamento della casa.

Ecosostenibilità.

Materiali ecosostenibili: design

A proposito di case e materiali ecosostenibili, da qualche tempo sono i designer a fare proposte rivoluzionarie.

Portando avanti un modo innovativo di concepire la realtà.

Grazie al loro messaggio si fa strada un approccio al “costruire” inclusivo della natura.

A raccontarci dell’opportunità è lo Studio di Design REGGS. Uno studio interdisciplinare che ospita un team di oltre 30 creativi.

Specializzati in brand, packaging e product design.

Sono loro stessi ad affermare che i designer: stanno prendendo in mano la situazione.

“Usando il design del prodotto per educare le persone e aumentare la consapevolezza delle sfide che affrontiamo collettivamente.”

Il Reggs ha potuto partecipare ad una delle manifestazioni più importanti per i designer: la DDW (Dutch Design Week).

Lì hanno osservato opere ispiratrici, ma non solo. Parlano di una chiara conversazione con un obiettivo condiviso. Creare un mondo migliore.

E il giornalista Jeroen Junte (specializzato in design e architettura) presentando l’esperienza della DDW 2021, sembra essere dello stesso parere.

Specialmente quando racconta della “Exploded View Beyond Building”.

Una casa a grandezza naturale realizzata in argilla, fango, limo. E poi funghi, uova e rifiuti alimentari.

Si, i rifiuti sono una risorsa. Li utilizziamo come materiali ecosostenibili per costruire. (Già da un po’!)

Inoltre, sono state utilizzate anche alghe marine, sughero e altre 100 di queste materie prime circolari e biobased. 

Questa casa è descritta come l’Ambasciata dell’Edilizia Circolare & Biobased. Ma anche “Ambasciata della Madre Terra”.

Un manuale di istruzioni per l’edilizia sostenibile.

Una biblioteca in cui vagare. La metafora di una società che non si basa sul volere sempre di più.

Ovunque ci sono materiali da conoscere, guardare, sentire. Specchi di bambù, pavimenti fatti di mattoni riciclati…

Vengono presentate varie tecniche di costruzione: dalla stampa 3D alla carpenteria giapponese.

Quasi tutto è dotato di un codice QR…per approfondire.

Quando un materiale è sostenibile?

Per i designer non si tratta “semplicemente” dell’etichetta: materiali ecosostenibili.

Il design viene visto come uno strumento di risarcimento per ciò che è stato fatto alla Madre Terra.

E non soltanto a Eindhoven o solo nei luoghi della DDW.

Secondo i creativi del REGGS, i social designer usano il loro lavoro come strumento di riconnessione. Mettendo in primo piano le persone e la cultura.

Il design reagisce all’ambiente sociale e politico (attualmente tumultuoso). Mostra preoccupazione per la crisi ambientale e il cambiamento climatico.

Il design accende il dibattito tra le persone e gli oggetti. Così come tra gli oggetti e gli oggetti.

Inoltre, i creativi esperti di tecnologia stanno affrontando il problema energetico mondiale con un design intelligente.

Dall’uso della tecnologia LED per l’illuminazione degli spazi pubblici, all’utilizzo di una pellicola solare flessibile per raccogliere l’energia dai bambini che corrono in un parco giochi.

A prima vista potrebbe sembrare un approccio divergente. Quando guardiamo più da vicino tutto sembra ridursi a un obiettivo principale:

“il design che ci unisce assumendo il suo ruolo per difendere il nostro posto nel mondo.”

Un altro esempio?

Alcuni designer riflettono sul fatto che nel corso degli anni sono stati prodotti 8,3 miliardi di tonnellate di plastica. 6,3 miliardi sono diventati rifiuti.

Anche quando è plastica biodegradabile, il problema non è risolto. Alcuni tipi di plastica possono impiegare 450 anni per decomporsi.

Perché usiamo materiali che impiegano centinaia di anni per decomporsi? Abbiamo così tante alternative sostenibili!

ECOR ha risposto con una soluzione per rifiuti aziendali.

Un materiale da costruzione e di design al 100% atossico e a base biologica. Facilmente manipolabile con calore e pressione.

Un’ottima alternativa ai tradizionali materiali a base di legno e plastica. Adatto ad applicazioni quali grafica/insegne, imballaggio, edilizia e architettura. Mobili, infissi e prodotti di consumo.

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