Raffrescamento a pavimento condensa: come gestirla

ASM SET 15/set/2020
Condividi l’articolo

Raffrescamento a pavimento condensa: come gestirla

Il raffrescamento a pavimento è una tecnologia che sta iniziando a diffondersi nelle case di nuova costruzione o profondamente ristrutturate. Durante l’estate il pavimento funziona da condizionatore: lo scambio termico produce però condensa: come gestire la condensa del raffrescamento a pavimento?

Riscaldamento e raffrescamento a pavimento

Dopo il grande successo del riscaldamento a pavimento, la tipologia di impianto che ha iniziato a diffondersi è il raffrescamento a pavimento: elimina gli split interni e consente di beneficiare di un confortevole fresco diffuso durante l’estate.

Il limite del raffrescamento a pavimento è la formazione di condensa. D’estate la temperatura della superficie del pavimento raffreddato risulta inferiore alla temperatura dell’ambiente e lo scambio tende a far condensare l’umidità relativa presente nell’aria; è lo stesso principio dell’appannamento dei vetri: quando dentro l’auto si accende il climatizzatore e il vetro è molto caldo, si genera la condensa.

In estate, spesso si raggiungono non solo temperature elevate, ma anche picchi di umidità ragguardevoli: proprio questa va levata dall’ambiente in modo che eviti di formare un film scivoloso sul pavimento.

 

Come gestire la condensa superficiale dell’impianto a pavimento?

Solitamente si consiglia di aprire le finestre per arieggiare gli ambienti e cambiare l’aria viziata, ma anche durante l’estate l’ulteriore ingresso in casa di umidità presente nell’aria esterna (quella che percepiamo comunemente come caldo afoso) potrebbe essere controproducente se hai il raffrescamento a pavimento.

L’unico modo per essere certi che l’impianto a pavimento funzioni correttamente è abbinarlo a un sistema di ventilazione meccanica controllata o un controllo dell'umidità interna, come la VMC. Si tratta di un ulteriore impianto che generalmente viene installato a soffitto e nascosto da un contro-soffitto, formato da una macchina di trattamento dell’aria collegata a tubi di aspirazione dell’aria viziata e distribuzione dell’aria pulita.

In questo modo, dal sistema di controllo centrale elettronico è possibile impostare il grado di umidità desiderato e mantenerlo costante. Nel caso del raffrescamento a pavimento è sufficiente impostare il grado di umidità in una fascia compresa tra il 40% e il 46% e una temperatura di 26-27 gradi a seconda del comfort desiderato, con la temperatura dell’acqua che scorre nell’impianto intorno ai 15 gradi centigradi. In alternativa alla ventilazione controllata, è possibile anche installare un sistema di deumidificazione, purché sia diffuso in tutte le stanze e in grado di integrarsi con l’impianto.

Il raffrescamento a pavimento, così come il riscaldamento, porta a un comfort diffuso nel tempo ed economicamente vantaggioso rispetto al continuo funzionamento degli split dei climatizzatori, soprattutto se alimentato in parte con energia fotovoltaica.

Se il massimo risparmio energetico è la finalità che anche tu vuoi raggiungere, troverai moltissime informazioni in questa guida gratuita dove parliamo sia di impianti che di piccole azioni quotidiane che possono davvero fare la differenza.
Clicca qui sotto per ricevere subito la tua copia gratuitamente e direttamente sulla tua e-mail.

New Call-to-action

Trova la tua offerta di luce e gas

Configura in meno di un minuto l’offerta cucita sulle tue esigenze per risparmiare sulla bolletta.
Configura ora

Vuoi abbassare la bolletta?

Iscriviti al blog di ASM SET e scopri ogni settimana trucchi e consigli per abbattere il costo della bolletta.