Siccità nel mondo: cosa accadrà da qui al 2050, le zone più minacciate
Parliamo di siccità nel mondo partendo dal Belpaese: il Po, il fiume più lungo d’Italia, si sta ora prosciugando a causa di periodi di grave siccità.
Infatti gli esperti affermano che il livello del fiume è di quasi tre metri al di sotto dell’altezza dello zero, significativamente al di sotto della media stagionale.
Questo fenomeno ha messo a rischio le forniture di olio d’oliva e di riso per risotti, con un possibile aumento dei prezzi fino al 50%.
Inoltre all’inizio di luglio il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza in cinque regioni a causa della siccità, descritta come la peggiore degli ultimi 70 anni.
Le cause?
Ci sono due categorie di cause per questa crisi idrica: una è il deficit di precipitazioni degli ultimi tre anni. Anche l’aumento generale delle temperature sta contribuendo; non c’è dubbio che i cambiamenti climatici stiano avendo un effetto
Queste sono le dichiarazioni del primo ministro italiano Mario Draghi.
Non c’è dubbio che i cambiamenti climatici stiano avendo un effetto.
Così, tra tutte le conseguenze del riscaldamento globale, la siccità nel mondo inizia davvero a preoccupare.
La siccità minaccia diversi Paesi europei
Secondo il primo ministro Elisabeth Borne, la vicina Francia sta vivendo la peggiore siccità mai registrata dal 1958. In gran parte del Paese sono in atto restrizioni idriche e si prevede che il raccolto di mais sarà inferiore del 20% rispetto al 2021.
Il Portogallo ha registrato il luglio più caldo dall’inizio delle registrazioni e il 99% del Paese è in condizioni di siccità grave o estrema. Secondo il servizio meteorologico IPMA, infatti, le temperature medie hanno superato di poco i 40°C, quasi tre gradi in più rispetto alla media di luglio.
Circa il 75% della Romania è colpito dalla siccità. Si prevede che il raccolto di cereali del Paese diminuirà di 30 milioni di tonnellate.
Ancora più a nord, in alcune zone dell’Inghilterra è stata dichiarato un allarme siccità, che dovrebbe comportare restrizioni nell’uso dell’acqua.
Secondo il National Drought Group
entro il 2050 alcuni fiumi potrebbero avere fino all’80% di acqua in meno durante l’estate e le temperature potrebbero essere fino a 7 gradi più calde a causa dei cambiamenti climatici. A luglio le temperature in alcune zone del Regno Unito hanno superato per la prima volta la barriera dei 40°C.
La siccità nel mondo sta colpendo tutti gli altri continenti
Il Corno d’Africa sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, con oltre 18 milioni di persone che rischiano di soffrire la fame in Etiopia, Somalia e in alcune zone del Kenya, ha avvertito la FAO.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), nel suo recente rapporto “Drowning by Numbers”, ha affermato che la siccità colpisce l’Africa più di ogni altro continente, rappresentando il 44% del totale.
Questi Paesi hanno registrato precipitazioni inferiori alla media per quattro anni consecutivi, con effetti devastanti sull’agricoltura e sulla produzione alimentare.
La FAO ha lanciato un piano di emergenza e di mitigazione e l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha lanciato un appello per 42,6 milioni di dollari per fornire assistenza salvavita alle persone colpite dalla siccità nella regione.
E se le orecchie degli occidentali si sono abituate a sentire parlare di siccità in Africa, anche gli intoccabili States ora non sono più al sicuro.
Stati Uniti e siccità
Più del 43% degli Stati Uniti era infatti in condizioni di siccità alla fine di luglio, come ha rivelato il National Integrated Drought Information System del governo.
Con oltre 130 milioni di persone e 229 milioni di ettari di coltivazioni colpite dalla siccità.
Secondo le Nazioni Unite, l’economia degli Stati Uniti ha perso circa 249 milioni a causa della siccità e delle relative perdite di raccolto.
L’aspetto peggiore è che la frequenza e la durata della siccità sono aumentate di quasi un terzo a livello globale dal 2000 e che la crisi climatica sta alimentando questo fenomeno.
Secondo il rapporto Drought in Numbers 2022, più di 2,3 miliardi di persone nel mondo stanno attualmente affrontando lo stress idrico.
Sebbene la siccità rappresenti solo il 15% dei disastri naturali, ha ucciso 650.000 persone tra il 1970 e il 2019.
Entro il 2050 la siccità potrebbe colpire oltre il 75% della popolazione mondiale.
Ben 5,7 miliardi di persone potrebbero vivere in aree con carenza d’acqua per almeno un mese all’anno e più di 215 milioni di persone potrebbero essere sfollate dalle loro case a causa della siccità e di altri fattori legati al cambiamento climatico.
Siccità nel mondo: guardiamo al futuro
A meno che non si intensifichi un’azione concreta e massiva contro la siccità nel mondo:
- entro il 2030, si stima che 700 milioni di persone saranno a rischio di sfollamento a causa della siccità;
- entro il 2040, si stima che un bambino su quattro vivrà in aree con estrema carenza d’acqua;
- entro il 2050, la siccità potrebbe colpire più di tre quarti della popolazione mondiale;
- entro il 2050, inoltre, fino a 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a migrare, a causa della siccità in combinazione con altri fattori. Scarsità d’acqua, diminuzione della produttività dei raccolti, innalzamento del livello del mare e sovrappopolazione.
Il cambiamento climatico aumenterà il rischio di siccità in molte regioni del mondo, in particolare quelle con una rapida crescita demografica e problemi di alimentazione.
Le soluzioni per contrastare la siccità nel mondo
Una delle soluzioni migliori e più complete per contrastare la siccità nel mondo è il ripristino del territorio. Questo include molti fattori alla base del degrado dei cicli idrici e della perdita di fertilità del suolo.
Cosa significa?
Che dobbiamo costruire e ricostruire i nostri paesaggi in modo migliore, imitando la natura laddove possibile e creando sistemi ecologici funzionali.
Oltre al ripristino, è necessario un cambio di paradigma e abbandonare gli approcci reattivi e basati sulla crisi. Dobbiamo utilizzare approcci proattivi di gestione della siccità che prevedano il coordinamento, la comunicazione e la cooperazione, con finanziamenti sufficienti e volontà politica.
Sono necessarie tecniche di gestione agricola sostenibili ed efficienti per coltivare più cibo su meno terra e con meno acqua. Un grosso aiuto lo si avrebbe se gli esseri umani cambiassero il loro rapporto con cibo, foraggio e fibre, passando a diete a base vegetale e riducendo il consumo di animali.
Per muoversi nella giusta direzione sono necessarie politiche concertate e partnership a tutti i livelli, oltre a piani d’azione integrati contro la siccità nel mondo.
Anche i sistemi di allerta precoce che operano a livello transfrontaliero, le nuove tecnologie che guidano le decisioni con precisione e i finanziamenti sostenibili per migliorare la resilienza alla siccità a livello locale sono azioni fondamentali.